Donne più sicure (di sé). Parlano gli istruttori dei corsi di autodifesa.

di redazione di NoiNo.org

Donne più sicure (di sé). Parlano gli istruttori dei corsi di autodifesa.

Con l'allarme suscitato dal molestatore seriale di Bologna, il tema dell'autodifesa femminile è tornato di attualità. Alla community NoiNo.org hanno aderito alcuni istruttori di Krav Maga, il metodo di combattimento corpo a corpo adottato dall'esercito israeliano. Già l'avvocato-scrittore Nicky Persico ci aveva parlato dell'agente di polizia ed esperto di arti marziali che collabora alla gestione del gruppo Facebook Light on Stalking. Poi a Bologna abbiamo conosciuto Marco Giordano, direttore tecnico dell'A.S.D. Seiken Defence, maestro di Karate e istruttore di Krav Maga. Sul blog dell'associazione, Marco divulga consigli pratici e contenuti per la prevenzione della violenza.
Da Roma ci ha contattato Andrea Bray, Capo Istruttore e Direttore Tecnico dell'A.S.D Sierra Delta, con cui sta realizzando un corso gratuito rivolto alle donne. Marco e Andrea sono uomini che rifiutano i luoghi comuni "donna=sesso debole", "uomo=sesso forte" e già questo ci sempbra un punto di partenza interessante. Quindi, malgrado alcune iniziali perplessità (sulla violenza di genere come problema di "sicurezza") abbiamo fatto loro alcune domande. Li ringraziamo della disponibilità e attendiamo commenti.

Cosa si intende per autodifesa?
Marco - La capacità di controllare le proprie paure a beneficio della capacità di valutare ogni situazione e riuscire a prendere decisioni che potrebbero salvare la vita. Nei casi estremi, dove il contatto fisico è inevitabile, conoscere alcune azioni di difesa.
Andrea - Al di là dell'aspetto tecnico e fisico, a me interessa la difesa come prevenzione: intendo l'acquisizione di una mentalità che permetta di evitare situazioni a rischio e l'aspetto sociale della "mutua vigilanza".



Offrite corsi gratuiti o agevolati di autodifesa femminile?
Marco - Corsi agevolati sì, gratuiti non ancora: sto cercando di organizzare un progetto composto da una parte pratica di autodifesa fisica, da una parte sulla gestione degli stati d'animo condotta da un/a psicologo/a, e da un terzo modulo legale in collaborazione con un/a agente di polizia. Io mi offro volontario, ma per tutti gli altri aspetti c'è un problema di fondi... Chi vuole vedere come lavoriamo può venire il lunedì e il giovedì, dalle 19:00 alle 21:00 presso la palestra delle scuole Aldini, in via Bassanelli 9 a Bologna.
Andrea - Il corso è ancora attivo per qualche mese, ma probabilmente ne verranno attivati altri in seguito ad altri progetti che stiamo portando avanti.



Ma l'autodifesa è utile nei casi di violenza di genere? In molti casi non avviene per strada, l'autore è un partner o un conoscente e la vittima si trova in uno stato di soggezione psicologica.
Marco - Vero, lo scopo del corso non è addestrare alla violenza! La prevenzione è la vera motivazione. L'obiettivo è sensibilizzare le donne, far capire che esistono alternative al contatto fisico, insegnare a valutare le situazioni, come interagire con il molestatore ed eventualmente a trovare il coraggio di uscire allo scoperto e denunciare le violenze subite.
Andrea - L'autodifesa è utile sotto due aspetti: il primo è l'immediata capacità di poter reagire. Il secondo aspetto è più inerente alla psicologia della vittima che spesso si sente inerme o inferiore. Attraverso degli allenamenti mirati, noi cerchiamo di aumentare l'autostima e di riportare il "locus of control" alla persona, facendole capire che se lo merita e che è in grado di farlo.



Ti senti coinvolto da questo tema, come uomo? Hai avuto esperienze dirette?
Marco - Sì mi sento particolarmente coinvolto come uomo. Già l'atteggiamento verbale degli altri uomini non mi piace. Una volta ho avuto ad un corso una donna che ha abbandonato a metà lezione. Si seppe poi che aveva subito violenza in passato e quello che proponevo gli ha fatto rivivere la brutta esperienza. La lezione dopo nel gruppo era stata inserita una psicologa ma purtroppo quella ragazza non si è più fatta viva. Non ho mai avuto bisogno di soccorrere nessuna vittima.
Andrea - Quando ho iniziato a studiare difesa personale, ho sempre pensato che avesse un valore sociale. Penso che sia un diritto di ogni persona difendere la propria integrità fisica e psicologica. Non ho avuto esperienze nella mia vita di violenza domestica né di genere, ma credo che la società sia un tessuto in cui tutti dobbiamo mettere qualcosa. Sono stanco di chi si inalbera per poi girarsi dall'altra parte quando c'è da esporsi.



Credi che gli uomini in generale abbiano una percezione corretta del fenomeno?
Marco - No! Delle donne si parla troppo male tra uomini. Ci vorrebbe molto più rispetto anche quando non ci ascoltano. Per fortuna non tutti gli uomini sono così.



Ti capita di parlarne con amici, parenti, colleghi? In questo caso, qual è la reazione?
Marco - Sì, se ne parla. Tutti concordano che è un'ingiustizia, che "la donna va rispettata". Ma l'argomento non viene mai approfondito. I giusti concetti ci sono, però qualcosa non va.



Molti uomini, quando si parla di violenza di genere, si "autodifendono": nel senso che dicono che il problema non li riguarda, che è un fenomeno mediatico ecc. Che ne pensi?

Marco - Che il problema esiste, e riguarda tutti. Tutti dovremmo avere un codice etico. Se questo codice viene violato tutti ne siamo coinvolti.

Continua...




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